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Recensione: Manfrotto Befree live, il cavalletto per i videomaker in viaggio

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Quando i SaggiUtenti leggono il nome Manfrotto, sanno perfettamente di che azienda si tratta. Il marchio italiano è conosciuto in ogni dove, perché realizza prodotti di ottima qualità che, una volta provati, si fatica a dimenticare. Dopo aver mandato in pensione il mio primo cavalletto, un modello super economico acquistato su eBay, ho iniziato a fare fotografie seriamente col mio bel Manfrotto 290. Quando mi sono accorto di avere un bel po’ di attrezzatura ho preso un mono spalla Agile V e, non appena la mia passione per i video si è fatta sentire, ho cambiato testa con una MVH500AH. Questo per dirvi che, un po’ come ha fatto Apple, l’azienda è riuscita a creare un legame con me anche solo grazie alla facilità con la quale mi permette di creare ciò che voglio. Nonostante l’amore per il mio treppiedi, durante l'ultima gita di piacere ho preferisco lasciarlo a casa per viaggiare più leggero. Poco dopo Manfrotto ha presentato il Befree live, un cavalletto leggero e portatile con testa video: esattamente quello che cercavo!

manfrotto-befree-live-copertina

Manfrotto Befree Live (a sinistra) Manfrotto 290 MVH500AH (a destra)

La linea nasce per rispondere alle esigenze di quei fotografi che vogliono un treppiede piccolo e leggero ma di ottima qualità. Semplificando, il live riprende le medesime caratteristiche del primo modello, quello con testa fotografica, ma sostituisce quest'ultima con una per il video: fluida, leggera e molto compatta. Come anticipato questa è una semplificazione, infatti qui troviamo un'altra particolarità, tanto semplice quanto utile, che vedremo più avanti. Il Befree live pesa 1800g (testa compresa), ha una portata massima di 4kg, da chiuso è lungo solo 40cm mentre l’altezza minima e massima sono rispettivamente 43 e 151 cm.

manfrotto-befree-live-piedi

I piedi del cavalletto sono a quattro sezioni ed hanno tre inclinazioni che possono essere scelte tramite la tipica rotella posta in cima ad ognuno di essi. Solo 2 posizioni (25 e 51 gradi) sono utilizzabili per effettuare le riprese poiché la terza è riservata alla chiusura del treppiede che avviene inclinando le gambe verso l’alto (come per tutti i Befree). Il bloccaggio è di tipo a leva: c’è chi preferisce quello a vite, ma dopo averlo provato ho capito che la sicurezza di capire a colpo d’occhio se una gamba è fissata o meno è da preferire.

manfrotto-befree-live-testa

Parliamo ora della particolarità di questo Befree live: la testa. La denominazione esatta è MVH400AH e, volendo, è possibile acquistarla a parte per montarla su un altro treppiede. Essendo una testa video, i movimenti sia di panning che tilt sono fluidi. In entrambi i casi non è possibile scegliere la durezza della frizione, c’è chi userebbe le viti per il serraggio ma ve lo sconsiglio. Per cambiare l’intensità e la velocità del movimento bisogna fare affidamento alla propria manualità. Un piccolo trucco che utilizzo per gli spostamenti più lenti è quello di posizionare la mano non all’estremità del manico bensì all’inizio (alcune volte manovro il tutto direttamente dalla macchina).

manfrotto-befree-live-piastra

A causa delle dimensioni contenute non è dotata di controbilanciamento quindi, durante i tilt, il peso della macchina influirà sulla velocità del movimento. Per questo motivo è consigliabile posizionare il baricentro della fotocamera proprio in mezzo alla testa. La piastra in dotazione non è quella tradizionale delle altre teste video Manfrotto, ma una versione decisamente più compatta. Comunque rimane compatibile con le classiche, per cui è possibile staccare la fotocamera dal Befree live e metterla su una MVH500AH e viceversa. Anche qui ritroviamo un blocco di sicurezza che evita la fuoriuscita della piastra dal binario (questi blocchi mi hanno salvato decide di volte).

manfrotto-befree-live-livella

Per ultimo vi vorrei parlare della particolarità di questo cavalletto che vi ho annunciato prima e che alcuni di voi avranno già notato. L’asta centrale non è quella standard ma presenta una sfera di livellamento che solitamente ritroviamo sui modelli professionali per cineprese (con le dovute proporzioni). Con un semplice gesto della mano è possibile svitare il blocco e, quindi, regolare il livellamento. Già solo questa caratteristica, solitamente riservato ai modelli più costosi, dovrebbe farvi apprezzare ed amare il Befree live. Una volta provata una chicca del genere non credo di poterne fare più a meno, tanto che ho pensato di dotare anche il mio treppiede più robusto dell’asta centrale 555B.

manfrotto-befree-live-copertina2

Conclusione

Si tratta della miglior testa video che ho provato? Certamente no, ma è la migliore che potrei avere con me tutti i giorni, anche dovendo fare diversi km a piedi. Lo stesso principio si applica al cavalletto, prediligendo le caratteristiche di leggerezza e trasportabilità è normale che non sia stabile come un treppiede da studio. Alla massima estensione con la fotocamera sopra, si nota un po' di movimento toccandolo, ma è un comportamento normale. È comunque presente un gancio sotto l’asta centrale, utile per aggiungere una zavorra. Ho trovato davvero semplice portarlo con me durante le escursioni e, insieme allo zaino Active Backpack 1 (recensione), formano un abbinamento perfetto. È comunque presente anche una sua sacca da trasporto, per altro molto curata e con una comoda tracolla. Nel complesso il Manfrotto Befree live mi ha stupito positivamente, la sfera di livellamento e la portabilità sono le caratteristiche che ho apprezzato marggiormente, ma anche la testa fluida non è da meno. È appena arrivato sul mercato ma credo già di poterlo definire un must per chi ha la passione per il video e viaggia molto. Il prezzo varia a seconda delle offerte, con un listino di 242,99€ sul sito Manfrotto, ma attualmente si trova a circa 220€ su Amazon.

PRO
+ Dimensione e peso molto ridotti
+ Sfera di livellamento sul tubo centrale
+ Testa video con movimenti fluidi
+ Compatibilità con le piastre manfrotto
+ Sacca per il trasporto

CONTRO
+ Manca il contro bilanciamento del peso

DA CONSIDERARE
+ Le dimensioni compromettono la stabilità


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